Città Ferite Torino Chivasso Anni’70 La mostra, inaugurata per la prima volta a Torino l’11 marzo 2022, è diventata itinerante con la seconda esposizione a Rivoli dal 7 al 30 ottobre dello stesso anno, ora si propone a Chivasso con il titolo «Città Ferite Torino Chivasso Anni ’70».
L’iniziativa, sostenuta dal Consiglio regionale del Piemonte, è nata con l’idea di restituire alla memoria un periodo particolarmente nebuloso e tuttora misterioso, consegnato alla storia come «Anni di piombo».
Immagini, testi, pannelli, ripercorrono la cronaca di alcuni eventi che hanno caratterizzato per anni i vissuti sia di una grande città come Torino, sia di centri dell’hinterland torinese come Rivoli e, come in questo caso, di Chivasso, sede di un importante stabilimento industriale automobilistico.
Dalle foto emerge la strategia sanguinaria del terrorismo rosso: Brigate Rosse, Prima Linea e altre sigle della galassia eversiva, che ambivano a rovesciare lo Stato di diritto con parole d’ordine di lotta alle diseguaglianze,
iniquità e ingiustizie, ma che nel quotidiano si traducevano con omicidi e ferimenti ai danni di servitori dello Stato, politici, giornalisti e lavoratori.
Quattro le sezioni: l’Assedio, gli Attentati, il Dolore, l’Attacco. Quest’ultima sezione è dedicata a uno dei più gravi episodi di quella stagione: 11 dicembre 1979, l’irruzione di un gruppo di Prima Linea all’interno della Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, che provocò il ferimento di dieci persone.


 

 

 Il 25 APRILE e le allergie all’antifascismo

Tra le tante allergie portate da questa primavera, ci sono anche quelle che colpiscono movimenti, politici e pseudo tali che sono allergici all’antifascismo e alla festa di Liberazione del 25 Aprile dal nazifascismo.

Il 25 Aprile, potessero censurarlo, come hanno fatto con il monologo dello scrittore Scurati, o spegnerlo del tutto sarebbe un sollievo per costoro ma lo sopportano sino a quando permette loro di fare passerella e mettersi in mostra ascoltando i discorsi commemorativi in modo apatico che non implicano l’attualità dei valori della Resistenza contenuti nella Costituzione.

Ciò che è successo a Chivasso il 25 Aprile ha dell’incredibile, il consigliere comunale Matteo Doria sussulta dalla sedia quando l’oratore ufficiale Michele Ruggiero della segreteria Provinciale Anpi, nel suo discorso ha sottolineato che “rimane un nodo da sciogliere in questa breve ricostruzione storico e politica mentre celebriamo il 25 aprile ed è rappresentato dalla difficoltà dell’attuale governo di destra a definirsi antifascista”.

Doria ha interrotto il discorso di Ruggiero, urlando “Siamo in par condicio! - Questo è un attacco politico - Porterò tutto al Prefetto”, accusando Ruggiero di fare politica di parte.

Il consigliere comunale in questione non ha saputo rinunciare al suo quarto d'ora di celebrità, probabilmente suggestionato dal sogno e dall’ambizione di approdare sui banchi del consiglio regionale a Palazzo Lascaris. Ambizioni comprensibili dopo la dura gavetta, come lui stesso ha confermato in una dichiarazione alla ...  continua su anpitorino.it

Chivasso 23 marzo 2024 - in piazza per il tesseramento 2024






 


 L’ANPI commossa al dolore dei famigliari e degli amici 
per la morte del partigiano Giuseppe CASSINELLI,
nome di battaglia “Beppe”.



Croce al merito di Guerra in seguito all’attività partigiana, dal 12/06/1944 fino alla Liberazione, nel Corpo Volontari della Libertà di Aosta, VII Divisione G. L. “Pietro Ferreira” Brigata Carlo Cattaneo, con il grado di Comandante di squadra. Era nato a Castagnole Lanze (AT) il 06/02/1926

Aveva 18 anni quando, insieme ad altri amici decise di prendere il treno da Porta Nuova per Aosta, per sfuggire alla chiamata dell’Alto Comando Tesdesco che ordinava ai nati del 1° semestre del 1926 di presentarsi per essere inviati a lavorare nelle fabbriche tedesche. Sceso a Hone Bard giunge il giorno dopo al comando partigiano di Champorcher è alla sera ebbe come primo incarico, la guardia alla salma di un partigiano morto accidentalmente.  Operò con la sua Brigata nel biellese e nel vercellese. Tornato a Torino dopo la Liberazione, partì nuovamente per unirsi alle truppe d’occupazione alleate sui confini dell’Austria.

Il suo ricordo e il suo esempio di uomo, partigiano e di antifascista combattente per la libertà e la giustizia sociale, saranno sempre nei cuori di tanti che lo hanno conosciuto, apprezzato e gli sono stati amici. I giovani studenti soprattutto, ai quali guardava con trepidazione per il loro futuro.

Il 20/11/2019 nella sua casa di San Benigno Canavese, il sottoscritto, Giancarlo Tagliati i giovani Antonio Viola e Gabriele Franchino lo abbiamo incontrato e intervistato per l’Archivio digitale pubblico delle testimonianze partigiane, a cura di Gad Lerner e laura Gnocchi.

Questo progetto, promosso dalla Presidenza nazionale ANPI, di un archivio pubblico contenente interviste video alle ultime partigiane e partigiani viventi dando forma ad un memoriale vivo e condiviso, e al tempo stesso di fornire un'importante documentazione ai ricercatori e un moderno strumento di conoscenza storica e democratica alle nuove generazioni. Qualcosa di più, quindi, di un monumento celebrativo. Una grande operazione culturale per rinnovare nel tempo la consapevolezza che la Resistenza costituisce un passaggio decisivo per la costruzione della convivenza civile e per instillare nella coscienza di tutte italiane e degli italiani l'imprescindibilità dei valori di libertà, umanità e giustizia.

Link per ascoltare “Beppe” Cassinelli - https://www.noipartigiani.it/?s=cassinelli

X l’Anpi chivassese Vinicio Milani


18 nov 2016 Al Teatro Giacosa di Ivrea si è svolta la cerimonia di consegna delle Medaglie della Liberazione, conferite con decreto del Ministero della Difesa, a 99 cittadini della provincia di Torino, alla presenza del Prefetto Renato Saccone e del vice presidente del Consiglio Regionale, Nino Boeti. "Beppe" Cassinelli il secondo da dx vicino al Prefetto, vicino a lui Giancarlo Tagliati e il sindaco di San Benigno.