Ciao Comandante!


"vuoto profondissimo" che Carla Nespolo* lascia e di una presidenza caratterizzata da "grande sapienza, passione, intelligenza politica e culturale nel solco pieno della grande tradizione di autorevolezza ed eredità attiva dei valori e principi della Resistenza che ha contraddistinto la nostra associazione fin dalla sua nascita". "Non dimenticheremo mai il suo affetto nei confronti di tutti noi, la sua presenza continua anche negli ultimi mesi, durissimi, della malattia. Ciao comandante".

*Carla Nespolo, 77 anni, presidente dell'Anpi nazionale. Nata a Novara il 4 marzo 1943, esponente per decenni della sinistra, senatrice e anima del Partito comunista prima e poi dei Ds. Malata da tempo, ultimamente aveva concentrato il suo impegno per  l'Anpi, che guidava dal 3 novembre 2017, prima donna e primo presidente non partigiano eletto a questa carica.
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SOLIDARIETA' A DANA

L’Anpi del chivassese, impegnata a suscitare sentimenti di fiducia e di speranza in chi crede nella necessità e nella possibilità che si affermi una diffusa presa di coscienza per la difesa e il rinnovamento della democrazia, non può non essere preoccupata e critica di fronte a forme di contrasto e repressione  del dissenso sociale e politico sui temi legati all’ambiente, ai diritti umani e alla pace.  

Dana Lauriola è stata arrestata in quanto deve scontare due anni di carcere perché nel marzo del 2012 aveva partecipato a una manifestazione non violenta con altre centinaia di persone che avevano pacificamente bloccato un casello dell’autostrada A32.

Ritiene che nei suoi confronti sia stata adottata una misura repressiva sproporzionata come di recente è capitato ad altri militanti come Nicoletta Dosio e Luca Abbà.

La sentenza rifiuta qualsiasi misura alternativa alla detenzione e la condanna è motivata dalle aggravanti di aver continuato a vivere in Val di Susa e di non aver preso le distanze dal movimento No Tav. 

La sezione Anpi Boris Bradac esprime piena solidarietà a Dana, considerando questa sentenza oggetto di sconcerto e di forti dubbi poiché “si preoccupa di tutelare prevalentemente l’ordine pubblico che di salvaguardare le garanzie di diritto presenti nel nostro ordinamento”.

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