pubblicazioni





http://www.viniciomilani.it/Alba-Libert%E0/Microsoft%20Word%20-%20LIBERAZIONE%20DI%20CHIVASSO%2017X24.pdf
sfoglia e leggi il libro: L'ALBA DELLA LIBERTA'
____________________________________________________________________
Pubblicazione delle memorie di Eligio BATTU' dal titolo:
" Perchè ho fatto il ribelle "

La presentazione è avvenuta a Casalborgone (TO)
presso i locali dell'Oratorio, venerdì  23 aprile alle ore 21.
Hanno partecipato al dibattito:
Gianna Pentenero (consigliere regionale)
Giuseppe Farinetti (insegnante - Anpi di Alba)
Vinicio Milani (Anpi di Chivasso)
-->

«Perché ho fatto il ribelle» è il diario Eligio Battù, sulla sua scelta di partecipare alla lotta partigiana nella formazione Giustizia e Libertà patrocinata dal Partito d’Azione, dal 25 luglio 1943 al 25 Aprile 1945.
Questo  diario è stato scritto successivamente alla fine della guerra, perché quello scritto durante è andato perduto, come egli stesso testimonierà.
 La storia di Eligio Battù è una storia semplice senza retorica che vuole da un lato ricordare a se stesso del suo passato di “ribelle” ma nel contempo si rivolge a questa nostra società che ha scarsa consapevolezza di sé e dei suoi valori, continuamente minacciati da nuove onde di razzismi e di ossessioni securitarie.
Il contenuto di questo libretto è un contributo importante  e necessario non solo per documentare l’esperienza della guerra e della Resistenza,  ma soprattutto, le ragioni e i sentimenti di chi ha scelto di resistere, andando in montagna, è un modo per far conoscere e comprendere il significato della Resistenza ai giovani d’oggi.
___________________________________________________________

RICCARDO CASTELLO:
diario di prigionia 1943/1945


Pagine 44 - prefazione di Gianni Oliva
note storiche a cura di Marco Varetto
presentazione di Eugenio Banfo.



Rinaldo Castello, nato nel 1925 e residente in Chivasso dai primi anni '30, è scomparso nel 1998. Partigiano dopo l' 8 settembre in Val Pellice, incarcerato alle Nuove di Torino a seguito di in rastrellamento, inviato al campo di Fossoli, e da lì deportato a Mathausen e poi ai lavori forzati in Boemia: questa e' la vicenda di Rinaldo Castello. Il diario racconta di un periodo in cui tanti diciottenni sono stati forgiati all' educazione fascista e nazionalista, e del successivo periodo legato ai drammi della guerra, della deportazione e della lotta partigiana. Un pezzo di storia, forse "minore" ma non meno adatta a rinsaldare l'amore per la libertà, ricordando quanto e' costata cara la sua conquista.
___________________________________________________________

I GIORNI DEL SOLE NERO
Video dell'Anpi di Chivasso in collaborazione con il Circolo Acli di Chivasso
prima parte

 seconda parte



SOPRAVVISSUTI ritratti, storia, memoria. Fotografie: Simone Gosso. Testi: L. Picciotto, A. Bravo

Ed. Alinari - 2004  pp. 96. Fotografie 73

Una ricerca complessa che ha tradotto in ritratti fotografici di grande intensità la storia personale di alcuni sopravissuti alla deportazione dei Lager nazisti. Un progetto fotografico di grande impegno.

<< Mi sono avvicinato al complesso universo della deportazione per caso, attraverso il diario di un sopravvissuto. Poi sono venute altre letture, altre testimonianze, altre storie. Memorie intime e corali. Ma anche eterne ed effimere se destinate a rimanere solo nella mente di chi legge pagine scritte.
Fotografare ha significato provare a dare alle loro parole occhi, labbra, volti. Perché dietro a questi visi stanno tragedie individuali ma anche grandi percorsi. Dietro a questi volti si possono infatti scorgere più tracce: la storia collettiva della deportazione italiana, la vicenda personale di chi è stato deportato e la conoscenza diretta delle persone ritratte.
Scriveva Primo Levi: “Sono un uomo normale di buona memoria che è incappato in un vortice”: questa potrebbe essere la definizione di queste persone e della loro esperienza di piccoli-grandi testimoni che raccontano cose straordinarie.
In queste immagini non v’è completezza ma solo il tentativo di aiutare a raccontare le vite di uomini e donne che devono la loro eccezionalità alla loro normalità, così come la speranza di continuare quanto iniziato con le loro testimonianze>>
Simone Gosso
(tratto dal sito della FONDAZIONE MEMORIA DELLA DEPORTAZIONE