CHIVASSO REVOVA LA CITTADINANZA ONORARIA
 A MUSSOLINI E AL QUADRUMVIRO DE VECCHI

L’Anpi di Chivasso ha appreso con favore l’iniziativa e ringrazia pubblicamente l’Amministrazione e il Consiglio comunale di Chivasso, che nella seduta del 21 dicembre ha approvato le delibere che revocano la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita nel 1924 e al quadrumviro Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon conferita nel 1927.

La delibera del 1924 con la quale l'allora consiglio di Chivasso ha eletto a cittadino onorario Benito Mussolini è uscita inaspettatamente mentre si consultava l’archivio comunale e, malgrado sia uscito allo scoperto dopo 98 anni, non si poteva fare finta di nulla.

Come Anpi, sebbene consapevoli non fosse una priorità, sappiamo però che è un atto dovuto verso i conti del passato e nel rispetto del nostro dettato costituzionale. Mai come oggi sostenere i valori dell’antifascismo, della resistenza, della costituzione e della pace, rimane un monito e un testamento per il futuro.

L’atto amministrativo dell’epoca rimane, ma i nomi del Duce e del quadrumviro De Vecchi vengono cancellati dal registro dei cittadini onorari della città di Chivasso.

La cittadinanza onoraria è figlia di un determinato momento storico, lo fecero la maggioranza dei comuni italiani per ordini dall’alto, si volle conferire allora per esaltare le gesta politiche e militari di colui che questo riconoscimento non meritava. Ed è proprio la storia che ci racconta questo: l’entrata in guerra, la dura repressione del dissenso politico, la sottomissione al regime nazista con l’avvallo italiano e la complice condivisione dello sterminio di ebrei, politici, omosessuali e disabili, solo per ricordare le tappe più tragiche del governo di Mussolini.

Riteniamo che quello di oggi è un atto politico di grande valore, soprattutto in questo momento. Razzismo, xenofobia, intolleranza verso il diverso, apologia del ventennio sono presenti, in maniera preoccupante, nella società in cui viviamo. C'è bisogno di reagire, richiamando l'attenzione al problema. La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini è un atto che va in questa direzione.

Con la revoca non si è voluto cancellare la memoria di quegli anni, che deve rimanere viva e vigile, ma va ribadito che una cittadinanza onoraria non può essere riconosciuta a chi ha calpestato la libertà e i diritti fondamentali dell’uomo ed è stato responsabile politico, morale e storico di tante sofferenze per il popolo italiano

Su Mussolini e il fascismo la Storia ha già espresso il suo inappellabile giudizio condannando quel regime e il suo capo, non è a questo compito che l’Anpi è chiamata. Noi siamo chiamati ad esercitare nella maniera corretta la memoria, un compito che richiede un impegno costante

Chi minimizza oggi il tema “fascismo” sono gli stessi che minimizzano fatti incontrovertibili, come la recrudescenza di forme organizzate di neofascisti, il diffuso emergere di sentimenti, di parole e di azioni che si nutrono della devianza fascista che semina odio e disprezzo ed invoca un moderno oscurantismo tramite pratiche di mistificazione e travisamento, denigrazione e diffamazione.