attività


FESTA DELLA LIBERAZIONE 2018

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71° anniversario dei cinque 
Partigiani trucidati il 27 luglio del 1944

·    Cerimonia avvenuta al parco del Mauriziano di CHIVASSO domenica 26 luglio 2015, alla presenza delle autorità istituzionali e associative, presso la croce, lungo la massicciata della ferrovia in direzione Torino, che ricorda i cinque giovani Partigiani, trucidati il 27 luglio del 1944 dai tedeschi. Benedizione del cippo, rimesso a nuovo e commemorazione  di questi ventenni o poco più morti per la libertà. I loro nomi: Brunetti Silvio, Gardetto Filippo, Morello Antonio, Pagliero Ernesto e Morgando Ariodante (ferito morirà all'ospedale di chivasso il 30/07/1943) 




MONTANARO, il sindaco non voleva la stella partigiana
sul murale di Zerocalcare, dedicata a Giuseppe Prono,
poi cambia idea: "La stella rossa può restare dov'è" ma...
Presidio davanti al "Murale" a Montanaro, sabato 20 giugno 2015 
I fatti -  Non si poteva tollerare le pressioni di chi era infastidito dalla stella rossa presente nel murale dedicato al partigiano Giuseppe Prono realizzato da Zerocalcare sulla parete esterna della scuola Pertini e di chi, alludendo alla necessità di pacificare il paese, chiedeva che venisse cancellata. Il sindaco di Montanaro, quando giustificava la richiesta di cancellazione della stella adducendo di essere il sindaco di tutti i montanaresi, sbagliava.
Sbagliava perché non doveva cedere ai capricci di pochi nostalgici o di persone che, semplicemente, ignorano ciò che avvenne nel proprio territorio 70 anni fa.
Non si può cancellare la storia: il partigiano Giuseppe Prono apparteneva alla Brigata Garibaldi, da qui la stella rossa, ed è morto per essa e per la nostra libertà. Non dimentichiamo che i montanaresi il 12 dicembre 2009 si mobilitarono contro il tentativo, da parte dell’amministrazione comunale di allora, di intitolare una via del paese al fascista  Giorgio Almirante. (link Nuova Società)
L’amministrazione comunale di Montanaro ha quindi fatto un passo indietro sul murale. Il sindaco Ponchia, attraverso un comunicato stampa apre alla sezione Anpi di Montanaro e ai proponenti dell’iniziativa (Montanaro Domani, Restiamo Sani e Officina dei Malfattori): la stella rossa, simbolo delle brigate Garibaldi, realizzata successicamente al progetto, può restare dov’è. Il tiro si sposta ora sulla scritta “Restiamo Sani” portando la questione su un piano...quello del ricatto...link

La posizione assunta dall'ANPI di Chivasso su questa vicenda è una posizione critica, ma non ideologica, la stella di Prono non deve certamente rappresentare l’oggetto pretestuoso per creare divisioni, penso che la ragione e il confronto debbano prevalere sulle ideologie, senza ignorare ciò che avvenne 70 anni fa, memoria ribadita anche nell’incontro avvenuto venerdì scorso tra i rappresentanti dell’Anpi di Montanaro con la Giunta comunale, incontro in un clima di ragionevolezza e lo spero anche nei fatti. Stesso obiettivo ha avutol presidio di sabato scorso 20 giugno a Montanaro, dove erano invitati i cittadini a confrontarsi. (link La Sentinella del Canavese)
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A proposito della intitolazione di un giardinetto pubblico a Chivasso
al poeta portoghese Fernando PESSOA

Quella su Pessoa, riteniamo sia una polemica fatta sul nulla. Non abbiamo fatto dei studi approfonditi sul poeta, ci scusiamo della nostra ignoranza, ma quel poco che abbiamo letto, pare che Pessoa faccia parte di quell’insieme di contraddizioni del 900, è tutto e il contrario di tutto, ci correggerete se sbagliamo. Non ci siamo chiesti se era di destra o di sinistra, se era conservatore, rivoluzionario o qualunquista, e se lo avesse fatto, onestamente avremmo avuto difficoltà a capirlo. Però una cosa sappiamo, era una grandissima mente, stava dovunque e mai in una sola parte, come intendiamo noi, forse non amava essere definito e codificato come democratico e libero, per questo è difficile da catalogare, almeno per noi, perchè spesso tendiamo incasellare i poeti dandoli un’etichetta che non è la loro. Comunque di sé ha dichiarato di essere sempre e assolutamente contro i fanatismi e le tirannie. Come autore si è mascherato dietro personaggi inventati, ognuno diverso dall’altro (forse per dimostrare che nulla è definito e definibile, che tutto può essere il contrario di tutto?). Purtroppo o per fortuna la poesia non è riducibile all’ideologia, cercare destra e sinistra in Pessoa è come interrogarsi sul sesso degli angeli. Se il giardino serve anche solo per far leggere un libro in più va bene così. Almeno così ci piace pensare.




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Assemblea di Sezione A.N.P.I. "Boris Bradac" di Chivasso
"ANTIFASCISMO SEMPRE 1945-2015: L'A.N.P.I. E LA NUOVA STAGIONE"
CHIVASSO - Sabato 07 MARZO 2015
Siamo ormai entrati nel pieno del 70° anniversario della Liberazione, forse non è l’Italia che noi volevamo ma malgrado questa grande delusione, sentiamo il dovere di inviare un monito alla cittadinanza, in particolare ai giovani e a tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità nel tessuto sociale cittadino.
Per legge fisiologica, gli artefici della Liberazione di 70 anni fa vanno scomparendo, ma l’ANPI deve continuare a vivere come punto di riferimento per tutti gli antifascisti che a partire dalla memoria scelgono di impegnarsi per attuare la Costituzione nei rispettivi ambiti di competenza.
L'Assemblea ha approvato l'attività sociale e politica (anno 2014 e le iniziative ancora da intraprendere per l'anno in corso), nonchè il bilancio finanziario. E' stato deciso di conferire le tessere ad honorem a: Ilia Laurencic (figlia del partigiano Rudi Laurencic), Renata Rosboch (figlia del partigiano Michele Rosboch), Maria Gabriella Scarso Borla (nipote del partigiano Boris Bradac), Liliana Savia (sorela del partigiano Leandro Savia) e Maria Saroglia (moglie del partigiano Palmirto De Cet). Inoltrte si è deciso di dare la tessera "Amico dell'Anpi" a fra Carlo Basili e ai giovani: Erica De Cet, Lucia Gugliotta, Andrea Pipino e Damiano Debernardi.

Sono statio cooptati nel comitato di sezione: Alberto Armano (Mazzè), Daniela Mussano (Montanaro) e Giancarlo Tagliati (San Benigno C.se).


A Murisengo (AL) altro che fiera del tartufo,
tra divise fasciste e naziste sembrava di essere tornati ai rastrellamenti
Alessandria, a Murisengo altro che fiera del tartufo, tra divise fasciste e naziste sembrava di essere tornati ai rastrellamenti           

NUOVA SOCIETA'  17/11/2014 - 13:09




Le immagini parlano da sé. Ieri alla fiera del tartufo di Murisengo in provincia di Alessandria, ad accogliere turisti e cittadini all’ingresso, un folto gruppo di uomini vestiti da nazisti, fascisti e membri delle brigati nere.
I finti militari passeggiavano per il paese durante la festa con l’aria di chi presidiava e pattugliava le strade ai tempi dell’occupazione nazifascista. Anni difficili per tutti, ma soprattutto per chi viveva proprio a Murisengo, sede delle brigate nere nonché sede di interrogatori e torture.
Sconcertati e indignati i passanti che non sono riusciti a trattenere il proprio sdegno. Presente alla fiera, in maniera inaspettata anche il presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani di Chivasso Vinicio Milani.
Di fronte alle domande e alle proteste dei cittadini la risposta degli uomini in divisa è stata «Avete solo da voltarvi da un’altra parte».
Parole arroganti secondo alcuni turisti a cui non è piaciuta la messa in scena dei “nostalgici”, il cui scopo a quanto pare, fosse quello di creare una rievocazione storica, organizzata dall’associazione culturale “77° Lupi Solitari”.
Che cosa volessero davvero rievocare non è ancora ben chiaro: forse il terrore dei rastrellamenti dei fascisti e nazisti a caccia di partigiani?
Il fatto, davvero di cattivo gusto, oltre a rovinare una giornata di festa che nulla aveva a che fare con la politica e il passato storico del paese, è riuscita a ledere la sensibilità di chi ha veramente vissuto quel periodo, e chi come i partigiani presenti alla fiera ha combattuto contro il fascismo.
L’Anpi locale, ha fatto sapere che chiederà informazioni all’amministazione comunale per spiegare quanto accaduto.
A1       A4


In merito al dibattito sulla proiezione del film Olympia a Chivasso il 13/11/2014






Intendiamo intervenire come Anpi di Chivasso sul dibattito creatosi intorno alla proiezione del film "Olympia" all'interno dell’evento Obiettivo Sport e lo facciamo ora, dopo aver assistito alla presentazione e proiezione del film al pubblico.
Leggendo la mail di presentazione di questo evento inviata alle scuole e assistendo alla (prima) presentazione dello stesso all’interno della prospettiva, già illustrata in sede del convegno del 30 ottobre scorso a Palazzo Einaudi, su Sport e Ideologia è parso di capire da subito che l'intenzione dei proponenti fosse quella di stimolare il dibattito sull'uso dell'informazione usata da dittatori e regimi per magnificare la loro politica e per dire come lo sport in genere è stato molte volte strumentalizzato dalla politica stessa, e questo film ne è un classico esempio. Infatti con il pretesto di riprendere le Olimpiadi, le prime a venire presentate sul grande schermo, avrebbe non poco contribuito alla propaganda del nazismo.
Su questa vicenda, senza nulla togliere alle motivazioni degli organizzatori, è certamente mancata una adeguata informazione da parte dell'assessorato, che avrebbe, forse, evitato l'insorgere di una polemica alimentata anche dall'errore di aver mandato in stampa un comunicato in cui si sosteneva che questo film è un film di valore artistico o cose del genere.
Tornando al film oggetto del dibattito in corso, la prima parte trascrive alla lettera una parte importante del pensiero filosofico di Martin Heidegger e questo aspetto poco noto è stato messo bene in luce da Giovanni Bonotto in sede di presentazione presso la biblioteca di Chivasso. Il resto del film, che verrà proiettato giovedì prossimo 20 novembre, si riduce ad una gigantesca performance che intende esplicitare all’interno delle varie azioni sportive il pensiero di Heidegger (il film è una pedante riproposizione, spesso senz’anima, degli eventi olimpici di Berlino 1936).
Il film pone alcuni interrogativi: 

- Come è possibile che le nazioni che hanno partecipato alle Olimpiadi di Berlino 1936 abbiano contribuito senza batter ciglio alla costruzione di questa gigantesca performance propagandistica del nazismo?




- Perchè la cultura occidentale e tedesca hanno rimosso pesantemente il periodo storico 1930-1940?




Guardare dentro a questo periodo e a quello che è accaduto potrebbe aiutare molto non solo a capire meglio quanto è successo, ma, forse più importante, ad evitare che si verifichi oggi o nel prossimo futuro ciò che al nazismo è stato possibile: l’annientamento della soggettività e dell’autonomia di pensiero di un intero popolo e il film Olympia mette in evidenza proprio quest’ultimo aspetto e chiama in causa il silenzio di tutti.







Non è possibile far finta di niente. Lo sport in genere e il calcio in particolare sono un veicolo sociale ed elettorale, non mancano esempi nel passato: fu utilizzato da svariate dittature, oltre a quella nazista, o regimi, in Italia, Argentina, Brasile, Uruguay, in Russia, in Cina ecc. ed oltre a richiamare alla memoria le dittature peggiori del secolo scorso, basta pensare al dopoguerra del "Comandante" Achille Lauro, presidente del Napoli nonché sindaco della città amata da Goethe e deputato della Repubblica o ad altri personaggi politici italiani degli ultimi vent'anni.









Sezione Anpi "Boris Bradac" Chivasso





Chivasso, 13/11/2014
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Questa iniziativa viene fatta, tenendo conto e rispettando le diverse posizioni presenti fra i propri iscritti in merito al clima estremamente pericoloso che si è venuto a creare in Val di Susa, l'Anpi segue con attenzione quanto sta accadendo nell’area interessata auspicando, in particolare, il ripristino del dialogo in Valle e l’abbandono di ogni espressione di violenza, da qualsiasi parte provenga ed in qualunque forma si manifesti.





La Segreteria dell'Anpi Nazionale non aderisce alla manifestazione del 12 ottobre a Roma. Perche?
Non possiamo aderire a iniziative che, pur legittime, prospettano piattaforme politico programmatiche. Resta fermo il nostro impegno per salvaguardare la Costituzione. Urge un forte rilancio delle linee del 2 giugno a Bologna ... comunicato dell'Anpi Nazionale

Perplessità e preoccupazioni dell'Anpi Provinciale di Torino nella lettera del Presidente Diego Novelli al Presidente Prof. Carlo Smuraglia.
Caro Carlo,
... mi permetto di farti pervenire queste mie amichevoli considerazioni circa la vicenda del 12 ottobre p.v. Il vostro documento della Segreteria del 25 settembre fa seguito a precedenti tue riflessioni sull’argomento, in particolare alla dichiarazione “Difendere la Costituzione sì, un altro partito no” (ANPI News n. 88 – 17/24 settembre 2013) ed alla lettera del 20 settembre indirizzata ai Presidenti dei Comitati Provinciali con allegata - per conoscenza - lettera indirizzata a Bonsanti, Zagrebelsky, Pace, Rodotà.
Il tema della difesa della Costituzione è stato oggetto di ampio dibattito all’interno dell’ANPI Provinciale di Torino in sede di diverse riunioni di Presidenza, del Comitato Provinciale del 20 luglio e dell’Esecutivo del 21 settembre. Il nostro Comitato Provinciale ha esaminato e discusso la preoccupante situazione economica, politica e sociale dell’Italia con particolare riferimento al dibattito in corso ed alle procedure in atto di modifiche costituzionali ... 
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Agli autori di alcune frasi sprezzanti riguardo il piccolo monumento eretto ai fratelli partigiani MOLINARO, pur nel rispetto della libertà di opinione, non meritano alcuna considerazione, a loro rivolgiamo alcune riflessioni del Ribelle Eligio Battù quattro anni dopo la Liberazione, ancora oggi attuali:
Triste è la vita oggi per i partigiani: il sacrificio compiuto misconosciuto, il lavoro vien loro negato, il ricordo dei caduti vilipeso. Il nemico di ieri; il nemico della libertà di oggi e di sempre ha rialzato la testa. Male egli ha interpretato la magnanimità dei partigiani: la nostra non fu debolezza!
Oggi i partigiani stringono i denti, mordono il freno, ma vigilano: mai più il fascismo risorgerà. Il sacrificio dei caduti non è mai stato vano. I vivi han giurato ai morti di difendere la Libertà o di per essa morire. Ai giuramenti i partigiani sanno mantenere fede.
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Boves 9/6/2013 In visita alla scuola di Pace con la responsabile Cristina Bersani 



   18 novembre 2012 - In piazza per sensibilizzare l'opinione pubblica

La resistenza, oggi - In un momento di grave crisi economica e sociale, in cui prevale una più che comprensibile rabbia nei confronti della "pessima politica" attuale e di conseguenza la sfiducia nelle istituzioni, è indispensabile che ognuno di noi trovi le motivazioni per una nuova Resistenza che liberi l’Italia da una classe dirigente che si distingue solo per incompetenza e corruzione diffusa.

firma della petizione per la
verità sulle stragi nazifasciste

La nuova resistenza alla quale sempre più antifascisti si richiamano è oggi soprattutto quella contro gli speculatori della finanza e gli evasori.  Nel momento in cui la centralità del lavoro viene di fatto sostituita dalla centralità della speculazione finanziaria, la nostra costituzione, il nostro patto di convivenza, è violato e l'ANPI afferma con forza che è necessario “resistere”, con gli stessi valori della lotta partigiana, a un progetto di società che prevede pochissimi ricchi superprivilegiati e riserva a tutti gli altri, ai giovani in particolare, nuove forme di lavoro servile.
Eppure c’è chi, speculando magari sulla buona fede, si esercita a fare “futurologia”, mentre c’è la necessità di una sempre maggiore archeologia, cioè di riscoprire e meglio garantire a tutte le persone i diritti civili, politici e sociali.  Erano e sono questi gli ideali della Resistenza.
CONFERENZA ORGANIZZATIVA PROGRAMMATICA dell'ANPI Provinciale

Sono trascorsi quasi due anni dal Congresso Nazionale che, da Torino, lanciava la “Nuova stagione dell’ANPI”. In quell’occasione l’Associazione apriva i propri organismi dirigenti anche alle nuove generazioni, chiamandole ad un impegno di conservazione e divulgazione della memoria storica della Resistenza e di conoscenza, difesa ed attuazione della Costituzione nella società attuale. Una società pervasa da una crisi economica epocale ma anche dalla degenerazione del clima etico che sta invadendo le istituzioni dello Stato e della politica.
L’ANPI provinciale di Torino si è interrogata sulle modalità con le quali è stata avviata la nuova stagione: non solo il modello organizzativo ma le varie iniziative messe in campo, dalla presenza nelle scuole con il concorso “Adotta un articolo della Costituzione” agli incontri sulla penetrazione della mafia al nord, dall’evasione fiscale all’adesione al referendum per l’acqua bene comune ed alla partecipazione alla Consulta per la laicità delle                            Istituzioni.

Il Presidente Provinciale Diego Novelli ed il Presidente Nazionale prof. Carlo Smuraglia ne hanno discusso a Torino sabato 20 ottobre 2012, alla Fabbrica delle E (C.so Trapani 91/b) con i 130 delegati in rappresentanza delle 82 Sezioni territoriali e dei 6.000 iscritti della Provincia di Torino.
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SUI FATTI DEL 14 NOVEMBRE 2012:
"Le forze di polizia hanno precisi obblighi di diritto internazionale e interni di protezione dei manifestanti, compreso quello di disperdere eventuali proteste violente con un uso proporzionato e legittimo della forza, mentre le immagini a disposizione mostrano episodi di eccessi nell'uso della forza nei confronti di singoli manifestanti che meriterebbero un'indagine rapida e approfondita. Riteniamo che chiarire le responsabilità sarebbe importante tanto per le persone colpite, quanto per le forze di polizia". (Amnesty International)



Torino, la carica della polizia contro gli studenti in corteo
Tensioni a Torino durante la manifestazione degli studenti  medi e universitari, che venerdì 5 ottobre manifestavano contro i tagli all'istruzione decisi dal governo Monti.   video link
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Comunicato degli studenti medi contro i cortei lanciati da Forza Nuova il 29 settembre 2012. Hanno chiesto una firma anche da parte dell'ANPI, del provinciale e delle sezioni.  La sezione "Boris Bradac" di Chivasso lo sottoscrivono. Come in Grecia, anche in Italia le organizzazioni fasciste approfittano della crisi economica per nascondere, dietro a proclami demagogici, il loro vero volto, antidemocratico e reazionario. È necessaria quindi una risposta di tutti gli antifascisti, poiché non sui può permettere che nelle città sfilino parate di squadristi, che sempre più di frequente si rendono colpevoli di aggressioni a danno di studenti e militanti, e di azioni contro centri sociali e altri spazi di aggregazione nelle scuole e nei quartieri. link

NO AL PRESIDENZIALISMO, DIFENDIAMO LA CARTA
Lettera appello inviata al Parlamento da numerosi giuristi e costituzionalisti,tra cui: Domenico Gallo, Raniero La Valle, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky... dove si chiede di interrompere l’iter parlamentare, la commissione del Senato ha già deliberato una riforma che fa tramontare la centralità del Parlamento per aprire la strada (richiesta del Pdl) a una Repubblica presidenziale. E’ impensabile che una riforma che cambia la natura della nostra Costituzione, a prescindere dal merito, avvenga appunto nella fretta e senza che nella pubblica opinione si apra un approfondito confronto.
appello dei costituzionalisti - documento comitato nazionale dell'Anpi



FESTA della LIBERAZIONE25 Aprile 2012


Abbiamo ricordato con orgoglio e riconoscenza nelle nostre iniziative del 25 Aprile il compagno partigiano Giuseppe Costamagna (Notu) Presidente onorario della nostra sezione, recentemente scomparso.
RITROVO CONVIVIALE ALLA FESTA DELLA LIBERAZIONE 

Ritrovo conviviale di oltre duecento
partecipanti  alla Festa della Liberazione
presso la Coop. Arcobaleno
Luigi Cuomo dona all'Anpi una copia della mappa
con la dislocazione dei presidi partigiani 1943-1945,
è stata esposta presso la sala "I Care"  di Chivasso
Riportiamo una parte del testo scritto da un operaio il 25 Aprile 
sul blog del "Centro Paolo Otelli":

Oggi è il 25 aprile, e purtroppo faccio fatica a celebrare la Liberazione. Perchè un paese nel quale si perde il lavoro perchè si lavora non è un paese democratico.

Mi spiego: io lavoro per una cooperativa che svolge per conto di SETA alcuni servizi di raccolta differenziata. Lo facciamo da 15 anni e il servizio è nato grazie a due componenti: la bravura dei cittadini e l'impegno dei lavoratori. Queste due componenti hanno costruito, nel corso degli anni, un buon servizio, con il recupero di oltre il 50% dei materiali, media tra le migliori d'Italia.
Ora però c'è un problema: SETA è un anno e mezzo che non ci paga.
E' un anno e mezzo che noi svolgiamo i nostri servizi senza ricevere i pagamenti per il nostro lavoro. E' un anno e mezzo che la mia cooperativa (come anche le altre) svolge il lavoro, pagano gli stipendi e i fornitori senza ricevere il pagamento delle fatture.
Adesso siamo arrivati al fondo, siamo arrivati alla non sostenibilità da parte delle nostre ditte di questa situazione. Il Primo maggio, festa del lavoro, noi probabilmente smetteremo di lavorare. In mancanza di pagamenti le nostre aziende sospenderanno i servizi e questo significa due cose: noi perdiamo il lavoro e si bloccano le raccolte. E lo faremo ammazzati non dai debiti, ma dai crediti...
...il testo terminava così:
Chiedo, assieme ai miei colleghi una cosa sola, come nel Padre Nostro:
Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
Noi i nostri li abbiamo sempre onorati. Adesso lo faccia chi deve.


PER NON DIMENTICARE 
Silenzio.
Un silenzio funereo.
Cavità,
e buio,
ed ancora silenzio.
Violenza nella violenza,
verità ribelle,
violentata dalla Storia che deve offuscare la libera Resistenza,
offuscata dalla voce del lamento
dall'Inno di quel sacramento
ululante nell'umanità disumana.
Foibe.

E' tempo di pace e di verità, verità nella pace, e non nelle follìe rinfocolate, con il supporto delle massime, e massimamente ignoranti, autorità dello Stato, per cui la storia del confine orientale italiano inizia solo nel maggio del 1945...Sulle "Foibe" riportiamo questa intervista esemplare alla storica triestina Claudia Cernigoj (vai alla pagina Docu



Le origini della Shoah
L'antigiudaismo cristiano: il caso di Chivasso
Chivasso 24/01/2014 - Presso la Biblioteca Civica MOviMEnte nell’ambito del programma di celebrazioni chivassesi della Giornata della Memoria si è tenuto l'incontro dal titolo “Alle origini della Shoah. L’antigiudaismo cristiano: il caso di Chivasso”.La conferenza è stata tenuta dallo studioso di storia locale dott. Claudio Anselmo ed è stata organizzata dall'Assesorato alla cultura di Chivasso in collaborazione con la Società Storica Chivassese e con la sezione Anpi “Boris Bradac” di Chivasso. Nel quarto volume della pubblicazione della Società Storica “Studi Chivassesi”, appena uscita, Claudio Anselmo aveva trattato delle origini della presenza ebraica in città.Spiega Vinicio Milani dell’Anpi: «a Chivasso, durante l'ultimo coflitto bellico, non esisteva una comunità ebraica strutturata come in altre realtà, ma ci furono comunque dei casi di deportati ebrei chivassesi: Levi Arrigo, Sacerdote Ernesta, Segre Abramo, Segre Rosa. Claudio Anselmo ha parlato il tema dell'antigiudaismo e della presenza ebraica a Chivasso fino al periodo della Shoah, tema già trattato nel quarto volume degli “Studi Chivassesi” a cura della Società storica chivassese di cui è presidente il prof. Fabrizio Spegis. Lo scopo della conferenza era quello di non fare della retorica sulla Shoah, ma di celebrare la Giornata della memoria attraverso l'utilizzo di dati storici, in particolare legati a persone facenti parte nel passato della nostra comunità».
Shoah - (Enc. Treccani) Termine ebraico («tempesta devastante», dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale; è vocabolo preferito a olocausto in quanto non richiama, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio inevitabile.
Difficile stabilire il numero esatto dei morti della Shoah
Valutazione scientifica con due metodi di calcolo
• Per addizione (rif. Archivi tedeschi, retate, fucilazioni, deportazione e nelle camere a gas)
• Per sottrazione (n° degli ebrei all’inizio della guerra meno i superstiti)
Il tribunale di Norimberga ha fissato la cifra in circa in 6 milioni di vittime della Shoah
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ultime iniziative fatte
  • intitolazione piazza ai partigiani Molinaro localport
  • Visita guidata a Boves
  • Incontro su Ricchezza o poverta? locandina
  • "I ragazzi che volarono l'aquilone" di Franco Brunetta locandina
  • iniziativa di Brandizzo RICORDARE, RICORDEREMO locandina
  • del Centro Giovani di Via Cappuccini, 14 locandina
  • commemorazione 25 Aprile a Chivasso intervento Anpi
  • ai simpatizzanti e iscritti Lettera
  • Testimonianza dei ragazzi del Treno della memoria Locandina

    Chivasso, 16/6/2013 - L'Assessore alla Cultura di Perloz consegna la "campana del partigiano"
    all'Anpi di Chivasso, durante la manifestazione dell'intitolazione della piazza ai partigiani Molinaro
    Chivasso, 7/5/2013 - Biblioteca Civica, con gli studenti dell'Europa Unita
    reduci dal viaggio 
    ad Auschwitz in una rappresentazione curata dal Faber Teater


    Chivasso 25/5/2013 -  Un momento del corteo del 25 Aprile 
    Chivasso, 23/4/2013 - Franco Brunetta e Marilena Pedrotti hanno presentato
    il libro 
    "I ragazzi che volarono l'aquilone" di Franco Brunetta

    Casalborgone, 22/4/2013 insegnanti della scuola media e Cesare Alvazzi
    Chivasso, 1/3/2013 avvio della rassegna "A Teatro 2012-2013" del Faber Teater è partita Venerdì 1 marzo al teatrino civico di Chivasso, in collaborazione con la sezione Anpi "Boris Bradac", con lo spettacolo su Bruno Neri. Il calciatore partigiano, liberamente ispirato al testo di Lisandro Michelini. Lo spettacolo del Faber Teater con testi e musiche di Beppe Turletti, ha visto in scena Francesco Micca, Lodovico Bordignon e Marco Andorno, per la regia di Giuseppe Morrone e Aldo Pasquero.

    CHIVASSO - GIORNATA DELLA MEMORIA 2013
    La Sezione Anpi "Boris Bradac" ha attuato l'iniziativa con le scuole di Chivasso, (Primo Circolo Didattico scuola Marconi, Scuola Media Inferiore Demetrio Cosola e con l'Istituto d'Istruzione Superiore "Europa Unita"), si tratta di un progetto in cui ha trattato il tema dei campi di concentramento partendo dal libro che raccoglie i disegni del sopravvissuto ad Auschwitz Thomas Geve, dal titolo QUI' NON CI SONO BAMBINI (Einaudi), di cui è referente la dott.ssa Federica Avanzato.



    giovedì 31/1/2013 ABUSI DI MEMORIA Negare, banalizzare, sacralizzare la Shoah. Con Valentina PISANTY ricercatrice all'Università di Bergamo dove insegna Filosofia del linguaggio e Semiotica del testo - Ha discusso con l’autrice Giuseppe Busso  

    venerdi 25/1/2013 - KHORAKHANE’ a forza di essere vento “ 
    Serata dedicata alla cultura rom, a partire dalla storia recente, dagli orrori nazifascisti, vogliamo parlare del presente, dei rigurgiti razzisti nell'Europa che avrebbe dovuto abbattere le frontiere nazionali e che invece sempre più spesso nega accoglienza, diritti e cittadinanza.
    Con Nicola VALENTINO Operatore nei campi Rom di Roma e autore del libro “Ghetti per i ROM” e Alessandro MAIORCA Avvocato membro dell’associazione ASGI
     Introduzione di Vinicio Milani


    Venerdì 11/1/2013 -  incontro con Livio PEPINO già magistrato e membro del consiglio superiore della magistratura, che ha presentato il suo ultimo libro "Forti con i deboli" (Ed. Rizzoli) "La legge non è uguale per tutti. E la responsabilità è anche della  magistratura che sta rinunciando al suo ruolo autonomo stabilito dalla Costituzione e torna a schierarsi con il potere, come accadeva fino agli anni Settanta". Ha dicusso con l’autore Ermanno VITALE vice presidente  ANPI di Chivasso di fronte ad un pubblico attento. 


    SALUTO ROMANO - frutto di ignoranza storica e politica

    Certamente un gesto inequivocabile quello dei tre ragazzi del Liceo Newton di Chivasso ritratti nella foto dell'annuario intenti a fare il saluto romano con la mano tesa, a cui va la ferma disapprovazione e la stigmatizzazione da parte dell'Anpi chivassese. Non si comprende come abbia potuto il dirigente scolastico del liceo chivassese, prof.ssa Rosanna Canuto Vaj, interpretare il saluto romano come una leggerezza di questi giovani, giustificando così un gesto il cui valore simbolico è prettanente fascista. Questi giovani – a quanto pare – non sono nuovi a tali gesti , come si evince da altre foto comparse su facebook, poi ritirate, durante una recente gita a Berlino. Tali giovani si sono fatti fotografare negli stessi atteggiamenti vantandosi del fatto che "anche in terra nemica non ci facciamo problemi". Quale abisso di ignoranza storica e politica rivelino tali atteggiamenti e tali dichiarazioni dovrebbe essere materia di riflessione per tutte le componenti del Consiglio d'Istituto, a partire dai genitori e dagli insegnanti.
    Qualche anno fa, per presunti lievi danni materiali nel corso di un'occupazione, danni la cui responsabilità rimase tutta da dimostrare, alcuni studenti furono severamente puniti con il cinque in condotta, con il consenso pressoché unanime di tutto l'istituto. L'Anpi non pretende altrettanta severità. Sarebbe sufficiente invitare questi ragazzi a studiare sul serio le pagine di quella tragica storia cui si richiamano con tanta superficialità e arroganza.
    Non osiamo pensare che la foto sia stata volutamente pubblicata, vogliamo credere sia stata una svista e, nel contempo, auspichiamo che la scuola, come istituzione, anzichè giustificare, vigili e rifletta su quanto accaduto.
    Ora, a seguito delle polemiche in città il collegio dei docenti del Liceo cittadino hanno stigmatizzato in modo consono l'inqualificabile gesto. Intano la distribuzione dell'annuario incriminato è stata sospesa e si stà cercando di recuperare le copie già distribuite agli studenti per effettuare un cambio tecnico della copertina, mentre sempre da quanto deciso dal collegio dei docenti, i ragazzi dovranno fare delle ore di servizio civile in riparazione della loro inqualificabile azione. Si è deciso per un'azione riparatrice, che li porti a riflettere sul loro comportamento. 


    La "giornata della memoria" 2012 è stata commemorata con due serate al teatrino civico di Chivasso. La prima il  27 Gennaio  dal titolo i Sopravvissuti e la seconda il 9 febbraio con Franco Perlasca che ha raccontato del padre Giorgio.

    “Vorrei che i giovani si interessassero a questa mia storia unicamente per pensare, oltre a quello che è successo, a quello che potrebbe succedere e sapere opporsi, eventualmente, a violenze del genere”. In queste parole il testamento spirituale e la grande lezione di Giorgio Perlasca, che nell’inverno del 1944/1945 a Budapest, pressoché da solo, riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ungheresi di religione ebraica, inventandosi un ruolo, quello di console spagnolo, lui che non era né console né spagnolo. La sua straordinaria vicenda è stata raccontata dal figlio Giorgio, con l'introduzione della consigliera regionale Gianna Pentenero.
    Il 27 Gennaio 2012, ha avuto come ospiti e relatori, Angelo Boccalatte, vice presidente provinciale dell'Anpi, (ha sostituito il presidente Diego Novelli perchè ammalato), Ermanno Vitale, vicepresidente Anpi di Chivasso e Mario Marino, Assessore alla Cultura del Comune di Chivasso. Il gruppo del Laboratorio Teatrale dell'Unitre, si è invece distinto con letture appropriate, tratte dal libro "Sopravvissut ritratti - storia - memoriai" di Simone Gosso. Ha curato l'organizzazione Vinicio Milani. Nello sfondo si vedono proiettati gli scatti che il fotografo Simone Gosso ha realizzato qualche anno fa tra i superstiti dei Lager nazisti


    IL REVISIONISMO SI VEDE ANCHE AL MERCATO
    CHIVASSO - domenica 27 novembre 2011
    Iniziativa antifascista in occasione del Mercà d'la Tola in piazza d'Armi. Esattamente un mese prima, nello stesso mercato, avevano fatto discutere l' esposizione e la vendita di materiali vari (magliette, felpe, accendini e addirittura manganelli di legno) con scritte ed insegne inneggianti al ventennio fascista ed al nazismo.
    Da quell'episodio, scaturi' la protesta di alcuni antifascisti chivassesi, e a trenta giorni esatti, in occasione del mercato che si tiene l'ultima domenica di ogni mese, l'ANPI locale, con l'adesione dei partiti di sinistra e di centrosinistra, hanno tenuto un presidio informativo per tutta la giornata, informando i numerosi visitatori del mercato della gravità di questi gesti, compiuti in totale spregio di cio' che è stato il sacrificio di tanti partigiani che hanno dato la vita per combattere la dittatura fascista..

    Partigiani: una degna celebrazione per i 150° dell’Unità d’Italia
    In occasione delle celebrazioni del 150°anniversario dell'Unità d'Italia sabato 19 novembre 2011 ha avuto luogo al Teatro Regio di Torino un momento d'incontro, promosso dal Comune e dalla Provincia d'intesa con tutte le associazioni della Resistenza al nazifascismo durante la lotta di Liberazione. In questa occasione è stato consegnato ai partigiani ed ai patrioti residenti nella provincia di Torino un attestato ed un simbolico segno (spilla) di riconoscimento a nome della cittadinanza.I partigiani (ultraottantenni) presenti erano oltre 550 di un elenco di 717. Nel corso dell'evento, in una cornice suggestiva di un teatro gremito in ogni ordine di posto, dopo l'introduzione del Presidente provinciale dell'Anpi Diego Novelli, il quale ha ricordato che l’ultimo raduno dei partigiani di Torino e provincia risaliva al 1946 e che la giornata odierna è il degno coronamento delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si sono alternati gli interventi del presidente della Provincia Antonio Saitta, il vice sindaco di Torino Ton Dealessandri, il Presidente del Comitato Regionale per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Roberto Placido e il Coodinatore delle Associazioni della Resistenza Ugo Sacerdote.
    Presenti sul palco i partigiani Cornelio Valetto e Maria Airaudo che hanno ritirato un attestato ed il riconoscimento simbolico. La cerimonia è stata accompagnata da interventi musicali del gruppo "Primule Rosse" che hanno intonato "bella ciao". Non hanno potuto partecipare per motivi di salute, alcuni partigiani chivassesi come il presidente onorario Giuseppe Costamagna e Carlo Lavesero, mentre altri della zona hanno partecipato con le bandiere di Chivasso, Brusasco, Caluso, Montanaro e Volpiano

    L'ANPI DI CHIVASSO NEI LUOGHI DEI MARTIRI DI VERBANIA FONDOTOCE
    Settembre 2011 - Gita nei luoghi dei martiri  di Verbania Fondotoce
     25 APRILE, 1° MAGGIO, 2 GIUGNO: SEMPRE!
    sabato 3 Settembre 2011 - In relazione al progetto governativo di accorpamento delle festività laiche infrasettimanali alla domenica successiva, ritirato grazie ad un emendamento passato in Commissione Bilancio al Senato ma non ancora in Parlamento, l’Anpi Provinciale di Torino ed il Coordinamento delle Associazioni della Resistenza hanno espresso e manifestato il proprio totale disaccordo con una manifestazione a Torino in Piazza Carignano  

    sull'intitolazione della piazza al re Umberto II di Savoia - Il sindaco ritira le delege ai propri assessori e forma una nuova giunta in stile "monarchico"
    Il 18 Giugno alle ore 9 siamo andati noi al Leu di CASALBORGONE
    Gira voce in comune che il sindaco stia già riorganizzando la celebrazione, infischiandosene della diffida del prefetto e della deputazione di storia patria: ritiene di avere i poteri per farlo...

    Sabato 18/6/2011 era stata fissata  l'intitolazione di un piccolo slargo che Amos Giardino, sindaco di Casalborgone, si sforza a chiamare "piazza",  dedicato a re Umberto II° di Savoia (il re di maggio). A seguito delle puntuali contestazioni mosse dal Prefetto al sindaco nostalgico, le celebrazioni non si sono svolte e sono state rinviate a data da destinarsi, come informava un laconico comunicato.
    Un gruppo di iscritti dell'ANPI ha comunque voluto essere puntuale nei pressi del palo che dovrebbe accogliere la targa della nuova "piazza", per ricordare che a queste provocazioni è sempre bene far seguire delle risposte antifasciste.

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    Martedì 14 giugno 2011 si è svolta, presso la Palazzina Einaudi, la presentazione del libro di Luca Rastello "La frontiera addosso. Così si deportano i diritti umani" (Laterza, 2010). Nonostante si trattasse del martedì post-referendario e forse molti potenziali interessati stesso ancora festeggiando,  la risposta di pubblico alla serata organizzata dall'ANPI Chivasso è stata ampiamente soddisfacente.
    Dopo una breve introduzione di Ermanno Vitale, vicepresidente ANPI, al tema delle migrazioni, Rastello ha illustrato in particolare la soluzione quasi esclusivamente militare che l'Unione Europea, che si preoccupa soprattutto del contrasto al fenomeno migratorio anzichè dell'accoglienza. Il che comporta, oltre a migliaia di morti nei deserti e nei mari, spese ingenti (che per lo più sfuggono all'attenzione dell'opinione pubblica), molto maggiori di quelle che potrebbero servire per praticare una politica dell'accoglienza e dell'integrazione nel rispetto dei diritti umani. In questo atteggiamento culturale che contraddice la migliore tradizione europea, che si autoproclama uno spazio di libertà, giustizia e diritti, incappano anche coloro che dovrebbero godere della protezione internazionale in quanto migranti a seguito di persecuzioni politiche o religiose. Una seconda parte del volume è costituita da una sorta di vademecum per orientarsi nel labirinto della legislazione migratoria con particolare riferimento alle richieste di asilo politico. Alla fine della serata quasi tutti i presenti dicevano: "ma noi non sapevamo tutto questo...".
    Il libro di Rastello, che sa trasformare la cronaca cui i telegiornali ci hanno abituati in pagine dense e commoventi, meriterebbe di essere letto da tutti coloro ai quali stanno a cuore i diritti umani. Per misurare, ancora una volta, la distanza tra i nobili ideali e la rozza materia e continuare ad indignarci anche su questi temi.

      ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI ANPI DI CHIVASSO  
    Sabato 11 Giugno presso la Cascina Rapella, sede della Cooperativa Arcobaleno  in località Mandria di Chivasso, si è tenuto l'Assemblea degli iscritti all'ANPI di Chivasso allargata agli amici e compagni delle altre sezioni di zona: Caluso, Montanaro e Brandizzo. Si è discusso sull’attività svolta (Milani), dei contrasti avuti con la passata amministrazione comunale di centrodestra e sulle prospettive future del'Associazione (Vitale). E’ intervenuto il Presidente Provinciale Diego Novelli il quale ha invitato a non abbassare la guardia di fronte  alla grave ed incerta situazione politica attuale.
    Ha ribadito che l’Anpi non è un  partito e non intende sostituirsi a loro, anche se negli ultimi anni è cresciuta la distanza tra questi e i cittadini. I partiti sembrano avere perso il contatto con i problemi del paese. Ha infine sottolineato l’importanza di aderire dell’Associazione, sempre più impegnata a far fronte alle incursioni antidemocratiche e xenofobe, attenendosi ai principi dell’antifascismo, della giustizia, della legalità non perdendo mai di vista la difesa della costituzione. Chiara Regis e Simone Gosso sono i nuovi membri del direttivo, subentrano a Pierangelo Ferrero e Michele Scinica dimissionari.
        RIPENSARE LE FOIBE, RIPENSARE LA GUERRA  


    L'Anpi di Chivasso ha organizzato un interessante incontro, giovedì 17 febbraio alle ore 21 presso la sala consiliare di Chivasso,  su "Ripensare le foibe, ripensare la guerra" con il prof. Guido Franzinetti, sette giorni dopo il Giorno del Ricordo.  L'incontro è stato condotto dal prof. Ermanno Vitale dell'Anpi chivassese. Guido Franzinetti ha studiato e svolto ricerche in Polonia, in Ungheria e in Kosovo. Si occupa di storia esteuropea, con particolare riferimento all'area asburgica nell'età dualista. È docente di Storia dell'Europa Orientale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università del Piemonte Orientale di Alessandria. Per Einaudi ha pubblicato, con Joze Pirjevec, "Foibe" (2009).

    L’Amministrazione comunale di Rivarolo nega la sala consiliare all’ANPI
    La sala era stata chiesta per presentare il libro di Alberto Trevisan, "Ho spezzato il mio fucile - storia di un obiettore di coscienza", EdB 2010. Nel libro è rievocata, tra le altre, la figura del rivarolese Alerino Peila, uno dei primi obiettori di coscienza al servizio militare. Peila fu condannato al carcere nel 1971, per quattro mesi, e nel 1972, per cinque mesi, tutti scontati nel carcere militare di Peschiera. L'Anpi di Chivasso prende posizione e invita tutti a partecipare alla presentazione del libro si terrà comunque a Rivarolo Canavese sabato 12 febbraio 2011, alle 18.15  presso il Teatro Oratorio di S. Michele, in via Fiume 15.

    (di seguito il testo della lettera del vice presidente dell'Anpi di Chivasso)

         Allo stillicidio di attacchi al pluralismo delle idee e alle palesi manifestazioni di regresso culturale e civile dobbiamo aggiungere anche la posizione del sindaco di Rivarolo che ha negato la sala consiliare per presentare Ho spezzato il mio fucile, un libro sull'obiezione di coscienza al servizio militare. L'argomento principe dell'amministrazione consiste, a quanto pare, nell'affermare che essa è sempre stata a fianco del nostro esercito, e quindi non può tollerare che in un locale del Comune si parli di "antimilitarismo".
    Si potrebbe obiettare (pardon!) che da destra e da sinistra sono ormai decenni che si cerca di presentare il nostro esercito come un esercito portatore di pace (bell'ossimoro!): se così fosse davvero, si dovrebbe concludere che almeno una parte del messaggio degli obiettori di un tempo è stato fatto proprio dalle nostre forze armate. Si potrebbe aggiungere che, non contando più l'esercito italiano sulla leva obbligatoria, l'argomento del libro è storico più che politico. Non si vede dove sia il pericolo. Ma se anche fosse un libro ferocemente antimilitarista che dà il via ad un dibattito d'attualità con accesi toni antimilitaristi, dove sarebbe il problema? Il fatto di concedere la sala consiliare non implica affatto la condivisione dei discorsi che in essa si potrebbero fare. Purché ci si riunisca pacificamente e senza armi e non si istighi alla violenza, il diritto di riunione va garantito a tutti, non soltanto a coloro le cui idee condividiamo. E pensare che coloro che partecipano ad una presentazione di un libro sull'obiezione di coscienza al servizio militare siano armati o istighino alla violenza  appare un pensiero assai stravagante. Solo in quest'Italia grottesca, in mano a personaggi che non conoscono l'abc della democrazia costituzionale, tutto ciò può apparire sensato e legittimo. Ma, risponderanno costoro, il libro potrà essere presentato altrove, nessuna lesione della libertà di espressione e del diritto di riunione. Infatti, e fortunatamente, la presentazione si terrà altrove. Ma immaginiamo che in zona un'altra sede non si fosse trovata. Un privato può infatti legittimamente rifiutare i propri spazi per iniziative che giudica contrarie ai suoi ideali o ai suoi interessi. Il Comune e in generale le istituzioni pubbliche, invece, dovrebbero essere la casa di tutti, non delle maggioranze pro tempore. La confusione tra pubblico e privato, o meglio, la riduzione del pubblico a privato soprattutto da parte di queste maggioranze di destra, e la conseguente riduzione della democrazia all'idea che la maggioranza fa quello che vuole, ovvero la trasformazione di fatto della democrazia da costituzionale a populistica, ci sta facendo uscire piuttosto rapidamente da quella che Bobbio chiamava l'età dei diritti.

    STORIA PARTIGIANA. La guerra, la deportazione, la liberazione

    Giovedì sera, 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria nella sala consiliare di Chivasso, è stata presentata l’esperienza di un gruppo di studenti del Liceo Amaldi di Orbassano con la presentazione del libro “Storia Partigiana. La guerra, la deportazione, la liberazione nelle memorie di Giorgio Ferrero” una intervista ad un partigiano che fu internato in Campi di concentramento nazista.
    Hanno partecipato alla serata gli autori Paola Albertetti, insegnante di lettere presso il liceo Amaldi di Orbassano e Alessandro Tollari ex allievi del liceo ora studenti della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino, con l’introduzione e conduzione di Gianna Pentenero, consigliere regionale. La serata è stata organizzata dalla sezione Anpi “Boris Bradac” e dal gruppo di “Lezioni di Politica” ed ha visto la partecipazione di un folto pubblico.
    Il protagonista del libro è il signor Giorgio Ferrero, oggi ultra-ottantacinquenne, ex partigiano, prigioniero politico dei campi di concentramento di Mauthausen ed Ebensee per circa un anno e mezzo. Nonostante la sua età è ancora molto attivo: interviene nelle scuole a raccontare la propria esperienza e accompagna i viaggi di istruzione ai lager. Il libro  pubblicato dalla casa editrice Mursia nel mese di gennaio 2009, è il risultato di una serie di interviste che alcuni giovani hanno effettuato a Giorgio Ferrero alla presenza dei ragazzi della classe quarta I al liceo scientifico Amaldi di Orbassano, tra ottobre e dicembre 2007, da cui emerge l'atteggiamento antieroico del narratore che racconta gli eventi dal punto di vista di una persona comune.


    il prof. Roberto ESCOBAR incontra CHIVASSO

    da sx: Ermanno Vitale - Roberto Escobar - Vinicio Milani
     C'era attesa a Chivasso, mercoledì 19 gennaio, per  il Prof. Roberto Escobar, docente di Filosofia politica all'Università di Milano, che ha incontrato insegnanti e allievi dell'Istituto Europa Unita e del Liceo Newton e la cittadinanza in un incontro pubblica.
    Abbiamo ritenuto opportuno ricordare il 27 gennaio parlando della PAURA dell'ALTRO che riflette sulle cause che anche oggi producono forme di pregiudizio, discriminazione, razzismo e xenofobia. L'Altro è anche il diverso che ieri è stato annientato e incenerito nei campi di sterminio nazisti.  Con la legge 211 del 20 luglio 2000 il Parlamento italiano ha istituito il Giorno della memoria, riconoscendo il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), il genocidio  di omossessuali, ebrei, oppositori politici, zingari, testimoni di Geova, pentecostali, ecc.le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".   

    Globalizzazione, internet e turismo non sempre rappresentano un arricchimento culturale ed una maggior predisposizione all'accettazione dell'Altro. L'Altro è anche oggetto di diffidenza e di insofferenza per la sua stessa presenza fisica perchè ritenuto "diverso", "straniero", ecc.
    Forse noi occidentali ci crediamo superiori a coloro che fino a qualche tempo fa erano colonizzati e sfruttati, e non ci rendiamo sufficientemente conto di come la Paura sia oggetto di manipolazione in chiave politica. Che sia diretta verso l'altro, l'immigrato o l'Islam, la paura è diventata lo strumento principale in possesso dei governi per fare pressioni sulle masse.
    Il potere politico oggi , afferma Escobar, è succube di quello economico, che dà ai giovani come unica prospettiva di sicurezza la paura, dove le responsabilità dei tanti problemi è degli altri.  lo fa anche usando l'informazione distorta tramite i giornali e le televisioni.
    Nel libro la paura del laico (il Mulino - 2010), Roberto Escobar si interroga chiedendosi: perché in un paese dai costumi secolarizzati come il nostro la politica si fa sempre meno laica? E quali conseguenze dobbiamo temerne per le nostre libertà?
    C’è un’emozione cupa che ormai vince su tutte, negli slogan dei partiti come nei nostri discorsi.  È la paura dell’altro, la paura che divide il mondo tra noi e loro, tra dio e satana, tra civiltà e barbarie.Finite le vecchie ideologie, al loro posto c'è un nuovo racconto pubblico, non meno ideologico e forse ancora più totale. Dalla sua ha la forza capillare di una parte rilevante dei giornali e di quasi tutte le televisioni, queste e quelli coalizzati in una quotidiana macchina mediatica della paura. Come in ogni guerra, anche in questa ci sono vittime impreviste. Siamo noi. Chiusi nella miseria dell'odio, ci lasciamo convincere a rinunciare ai nostri stessi diritti civili. Di questo oggi dovremmo aver paura - riflette Roberto Escobar - non dell'altro che ci "invade".

    al COLLE del LYS  domenica 4 LUGLIO 2010
    (Con l'ANPI di Settimo Torinese, Chivasso e Caluso)
    Alla festa al Colle del Lys,  nel 65° anniversario della Liberazione vi è stata la firma del Libro d’Onore con assemblea dei rappresentanti delle Istituzioni locali, nazionali, europee, delle Associazioni resistenziali, sociali, culturali e delle delegazioni. Tra gli intervenuti: Fernanda Dalmasso (presidente Comitato Resistenza Colle del Lys),  Nino Boeti (Consigliere Regionale), Gino Cattaneo (Presidente provinciale e Vice pres. Nazionale ANPI )  Maurizio Marello (Sindaco di Alba), Umberto D'Ottavio (Assessore all'Istruzione della Provincia di Torino)... 
    E' seguita  la cerimonia con deposizione corone al monumento dei 2024 caduti e la sfilata delle associazioni resistenziali, sociali, culturali e delle delegazioni nochè della fiaccola della Libertà proveniente dal Martinetto.  Tra le numerose presenze anche quella di Giovanna Quaglia (Assessore al bilancio della regione Piemonte), dell'on. Mimmo Lucà, del Consigliere Regionale Gianna Pentenero e di Sara Daniele in rappresentanza del comune di Verolengo. Ha concluso la cerimonia ufficiale Carlo Petrini (Presidente internazionale di Slow Food).  Petrini ha esordito affermando che la Resistenza è una realtà che non si può eludere, che fa parte del Dna della nostra gente, forse è venuto il momento di allargare il punto di osservazione. Finora si è raccontata la lotta di liberazione soprattutto attraverso le voci dei protagonisti, cioè dei partigiani. Ma quell´epoca ha avuto altri testimoni importanti che vanno raccolti: si riferisce alla società civile. A quelle persone che durante la lotta al nazifascismo erano adolescenti e che hanno comunque vissuto sulla loro pelle quei duri mesi. Per questo propone una nuova iniziativa che si chiamerà «i granai della memoria e dei saperi» per raccogliere materiale che sarà utile quando ci sarà la carestia del pensiero, della memoria, dell´identità»...

    Due riflessioni a confronto  - Giovedì 17 giugno 2010 presso la sala consiliare di Chivasso, l'ANPI di Chivasso ha organizzato un incontro dibattito tra due docenti universitari che hanno pubblicato recentemente due libri. Si tratta dello storico e sociologo Marco Revelli, docente dell'Università del Piemonte Orientale e del vicepresidente dell'Anpi di Chivasso e docente dell'università della Valle d'Aosta Ermanno Vitale. Dopo il saluto di Vinicio Milani, presidente dell'Anpi chivassese, è toccato a Vitale illustrare il libro di Revelli Controcanto - sulla caduta dell'altra Italia, dove racconta la mutazione di questi anni, ponendosi dalla parte "sbagliata", di chi non ha nessuna garanzia e rappresentanza ed è escluso dal grande gioco della democrazia mediatica, plebiscitaria e disciplinare, dove è assente qualsiasi responsabilità civile e politica. E' stata poi la volta di Revelli presentare il libro   Diffendersi dal potere - Per una resistenza costituzionale, dove Vitale analizza le tradizionali teorie del diritto di resistenza alla luce delle nuove dimensioni che il potere politico, economico e ideologico ha assunto nel mondo contemporaneo.
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    domenica 6 giugno 2010
    Visita al Sacrario della "BENEDICTA"
    (fai clic sulle immagini per ingrandirle)

    Interessante vista guidata alla Benedicta, in occasione del gran concerto della Repubblica, domenica 6 giugno 2010 a cura della sezione Anpi "Boris Bradac" di Chivasso. Il sito storico monumentale della Benedicta rappresenta uno dei luoghi più importanti nella storia della resistenza alessandrina ed italiana. Abbiamo conoscituo, il Presidente ed alcuni membri del direttivo  dell'Associazione Memoria della Benedicta ed alcuni sopravvissuti a quei tragici giorni, tramite don Gian Piero Armano (a sinistra nella foto di gruppo) il quale ci ha riassunto la storia di quel sito. Fu grangia benedettina nel Medioevo, centro della proprietà terriera degli Spinola in età moderna, divenne la sede del comando partigiano della III Brigata Liguria nella primavera del 1944: nell'aprile di quell'anno i nazifascisti attaccarono in forze i partigiani, uccisero decine di ragazzi, ne avviarono centinaia ai campi di concentramento e distrussero il cascinale con la dinamite.
    Nel dopoguerra i ruderi della Benedicta vennero lasciati in un colpevole stato di abbandono, che provocò un progressivo degrado ambientale e una quasi completa cancellazione dei segni della violenza fascista.  A partire dal 1999 è iniziato un processo di valorizzazione e recupero del sito archeologico costituito dagli stessi ruderi, dal Sacrario e dalle cascine circostanti, articolato in lotti finanziati dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Alessandria, la quale ne ha gestito la progettazione e la realizzazione in stretta collaborazione con l'Associazione .

    25 Aprile


    La Festa della Liberazione, è la festa di tutti, di destra e di sinistra, è la Festa di un popolo che si è liberato. La data del 25 aprile rappresenta un giorno fondamentale per la storia della repubblica italiana che fonda interamente le proprie basi nell’esperienza dell’antifascismo che Piero Calamandrei definì “quel monumento che si chiama ora e sempre Resistenza”. Occorre sfatare le teorie revisioniste in atto che definiscono  la Resistenza come “guerra civile”. Benché la Resistenza non sia stato un fatto coinvolgente la maggioranza degli italiani, ma solo quella relativa degli abitanti delle aree centro-settentrionali, essa non è stata affatto una guerra di italiani contro italiani, come, in Spagna nel 1936 dove si era avuto uno scontro di spagnoli contro spagnoli. In Italia vi fu lo scontro tra soldati e combattenti italiani contro gli invasori tedeschi ed i collaboratori repubblichini, i primi, nel rispetto della pluralità politica, combattevano in nome della democrazia liberale o socialista che fosse, i secondi combattevano a fianco delle SS hitleriane sostenitrici della necessità di conquistare uno “spazio vitale” per la Germania nazista.
    alcuni momenti della celebrazione del 25 Aprile a Chivasso

    Incomprensibile la risposta di patrocinio dell'amministrazione Comunale alla richiesta della sezione Anpi "Boris Bradac" di Chivasso. Solo alcune iniziative sono state accolte ed altre escluse senza alcuna motivazione in merito, come il dibattito con Ferrari sulle nuove estreme destre e la visita al sacrario della Benedicta. Non è stato concesso l'utilizzo del logo Città di Chivasso neppure sulla commemorazione di domenica 25 aprile, sostenendo che è sufficiente la dicitura: in collaborazione con la città di Chivasso.  Sappiamo che il sindaco Matola non vuole che si parli di nuove destre, per questo nega il patrocinio, allora sappia che noi parteciperemo ugualmente alla commemorazione ufficiale del 25 Aprile per affermare i valori della Resistenza e la nostra contarietà che i morti sono tutti uguali, rifiutiando la logica di equiparare i lacchè del nazismo repubblichini ai combattenti per la Libertà delle brigate partigiane, e lo invitiamo venerdì 23 Aprile alle ore 11,30 presso l'Aula Magna dell'Istituto "Europa Unita" dove si parla di Resistenza e Costituzione e  alla serata con Ferrari sulle nuove destre, affinchè egli possa rendersi conto di cosa l'Anpi propone, prima di assumere atteggiamenti prevenuti di diniego,  e lo facciamo nel suo interesse, come cittadino che di sindaco.